Nonostante io creda che tutte le esperienze accumulate, le scelte intraprese, i rapporti instaurati facciano parte di noi, credo altrettanto fermamente che il passato, con le sue glorie e i suoi fantasmi, non decida per noi e soprattutto non stabilisca chi noi siamo.
Non importa da dove arriviamo, con chi ci siamo accompagnati e cosa abbiamo fatto, possiamo decidere di continuare ad essere cio’ che siamo sempre stati o cambiare e magari aspirare ad essere migliori.
Non occorre rinnegare il passato ma dargli una nuova collocazione, non rimanere imprigionati nei soliti schemi mentali o nelle azioni abitudinarie di tutti i giorni, ma azzardare, per proseguire, per andare oltre…
Immaginare il cambiamento come un evento epocale, come un improvviso Tzunami che tutto prende e poi distrugge di certo non ci aiuta…
Potremmo vederlo più come un vento caldo che ci trasporta dolcemente in quella “terra promessa”che troppo spesso abbiamo sentito lontana ed irraggiungibile…
Il cambiamento non ha età…e spesso ci rifugiamo dietro una data anagrafica per giustificare un insuccesso, un limite, un risultato non all’altezza..
Cambiare a 20 anni potrebbe voler dire “spaccare il mondo”, a 30 o 40 renderlo più godereccio e sostenibile, ma farlo a 60 anni suonati vuol dire mettersi in gioco veramente e dare la precedenza ad un valore piuttosto che ad una convinzione…
Sento il cambiamento nel tono di voce di un’ amica che da severo e autoritario diventa dolce e comprensivo, lo avverto nell’amore di chi si da senza impantanarsi in ingombranti aspettative o in una visita inaspettata che mi allarga lo spazio dei ricordi e mi rimpolpa il cuore… lo sento su di voi, nei pensieri che diventano leggeri,nella ragione che lasciate andare, nell’impeto repentino di uno…swish!